Cos’è l’aracnofobia?
L‘aracnofobia (dal greco antico αράχνη, “ragno”, e φοβία, fobia “paura”) è una paura persistente dei ragni, nel soggetto aracnofobico anche la sola vista di una semplice foto di un ragno può scatenare un fortissimo stato d’ansia, in alcuni casi lo stato d’ansia si trasforma in un vero e proprio attacco di panico.
Cause aracnofobia
Come per tutti i disturbi d’ansia, secondo l’approccio comportamentista, anche la paura dei ragni sarebbe appresa, altre teorie pongono l’accento su fattori evoluzionistici, in quanto la paura dei ragni sarebbe servita in un periodo storico in cui c’era un maggior bisogno di proteggersi dai ragni; il fatto che le donne che (rappresentano il sesso debole) siano maggiormente soggette all’aracnofobia, rinforza la teoria genetico/evoluzionistica.
Un’altra conferma alla teoria genetica viene da uno studio ( LoBue, 2010) a dei bambini di tre anni vengono mostrate foto di ragni e scarafaggi, i bambini riconoscono prima i ragni, anche gli scarafaggi sono insetti striscianti, ma il fatto che vengano riconosciuti prima i ragni evidenzia la componente genetica.
Psicoterapie
La psicoterapia cognitivo comportamentale utilizza la desensibilizzazione sistematica, detta anche terapia di esposizione.
Per esempio, all’inizio, il terapeuta fa scrivere la parola ragno alla persona ripetutamente, poi gli mostra delle foto di un ragno, successivamente viene mostrato al paziente un ragno in una scatolina di vetro, prima da lontano e poi da vicino, fino a liberare nello studio un ragnetto. Con queste esposizioni graduali allo stimolo ansiogeno, nel paziente si ha una netta riduzione dell’ansia.
Anche la psicoterapia della Gestalt nel suo repertorio possiede efficaci strumenti, adatti a sconfiggere l’aracnofobia.
Nei livelli dell’esperienza, il paziente può lavorare su tutti gli aspetti inerenti la persona; il livello verbale, emozionale, corporeo, immaginativo, eroico.
Nel livello cognitivo/verbale, il terapeuta ascolta il paziente mentre racconta la sua storia e le idee ansiogene legate all’aracnofobia e gli rimanda ristrutturazioni propositive, importante sarà osservare come emergono gli altri livelli. Per esempio, come durante il narrare il corpo si irrigidisca, allora il terapeuta porterà l’attenzione sul corpo e attraverso la respirazione riporterà la persona in equilibrio, le emozioni della persona (la paura) e attraverso la visualizzazione, il terapeuta può aiutare il paziente a immaginare lo stimolo fobico e depotenziarlo, e il livello eroico, (affronto la problematica e la supero).
Con questi approcci descritti, in poco tempo il paziente che soffre di aracnofobia ottiene ottimi risultati clinici.